▷ Migliori cuffie 2021 (top 5)

Come scegliere le cuffie

Nel vasto panorama odierno dell’elettronica HiFi e non sono presenti una miriade di cuffie audio di tutti i tipi, fogge, colori e dalle funzionalità più disparate. Aggiungiamo a questa impressionante varietà l’ulteriore variabile delle prestazioni di ciascun prodotto ed ecco che, per il consumatore medio, scegliere un modello che risponda ai propri desideri e offra al contempo anche una buona esperienza d’uso diventa davvero difficile. Limitandoci a parlare infatti solamente di cuffie, e tralasciando il discorso relativo ai loro cugini più piccoli ovvero gli auricolari, esistono modelli e tipologie per le esigenze più disparate:

Cuffie over-ear a dinamica aperta per gli audiofili più puri alla ricerca della miglior resa acustica possibile;

per gli audiofili più puri alla ricerca della miglior resa acustica possibile; Cuffie monitor , over-ear a dinamica chiusa per chi si diletta nella produzione musicale o sui piatti da DJ;

, over-ear a dinamica chiusa per chi si diletta nella produzione musicale o sui piatti da DJ; Cuffie wireless associabili al televisore per chi vuole semplicemente guardare la TV senza disturbare nessuno;

associabili al televisore per chi vuole semplicemente guardare la TV senza disturbare nessuno; Cuffie Bluetooth , pratiche e senza cavo, associabili al proprio smartphone sia per ascoltare musica, sia per fare chiamate;

, pratiche e senza cavo, associabili al proprio smartphone sia per ascoltare musica, sia per fare chiamate; Cuffie noise cancelling per chi ha bisogno di trovare la tranquillità in luoghi rumorosi come l’aereo o l’ufficio;

per chi ha bisogno di trovare la tranquillità in luoghi rumorosi come l’aereo o l’ufficio; Cuffie gaming per chi ha necessità di comunicare in tempo reale con i propri compagni di gioco;

per chi ha necessità di comunicare in tempo reale con i propri compagni di gioco; Cuffie a conduzione ossea, le ultime ad arrivare sul mercato, ideali per chi non vuole rinunciare né al proprio sottofondo musicale, né a percepire anche i suoni ambientali intorno a sé (runner, ciclisti e chiunque passi del tempo in mezzo al traffico).

Come fare dunque ad individuare, tra le tante possibilità appena elencate, il modello migliore per sé? Continuate a leggere la nostra guida all’acquisto: vi spiegheremo tutti gli aspetti a cui fare caso per essere certi di fare una scelta perfetta per voi.

1. Prestazioni

Trattandosi di strumenti pensati per permettere di ascoltare suoni, principalmente musicali, in buona qualità, il primo fattore che suggeriamo di prendere in considerazione nella scelta delle vostre nuove cuffie è senza dubbio quello relativo alle prestazioni. Nella valutazione delle prestazioni di un modello suggeriamo di considerare alcuni parametri, che sono il range di frequenze coperte, il valore dell’impedenza, la sensibilità e la dimensione dei driver. Vediamoli nel dettaglio uno per uno.

Risposta in frequenza

L’orecchio umano può percepire suoni nell’intervallo di frequenze comprese all’incirca tra i 20 Hz e i 20 KHz (20.000 Hz), anche se dobbiamo ricordare che la sensibilità acustica è soggettiva e può subire dei cali causati da traumi acustici, malattie e dal progressivo avanzare dell’età.

Le cuffie in commercio coprono lo spettro delle frequenze percepibili dall’orecchio umano, ma possono avere un range ancora più esteso rispetto ad esso. Infatti vi sono cuffie che producono onde acustiche a frequenze infrasoniche e ultrasoniche: tali suoni, pur non essendo udibili, garantiscono una maggiore fedeltà di riproduzione e quindi giocano un ruolo importante nel definire la qualità del suono. Delle cuffie di discreta qualità in linea di massima hanno una risposta in frequenza compresa tra 10 e 30.000 Hz.

Impedenza

Anche l’impedenza è un parametro molto importante da considerare, perché è un valore indicativo di quanto risulta “pulito” il suono riprodotto: in termini tecnici esprime la resistenza di una bobina nell’essere attraversata da un campo elettromagnetico a corrente alternata, e nel caso particolare delle cuffie si tratta della resistenza incontrata dal segnale elettrico prima di essere convertito in onda sonora.

Il valore dell’impedenza varia molto da prodotto a prodotto: i valori di riferimento ad esempio delle cuffie over-ear sono superiori rispetto a quelle di altre tipologie, e vanno infatti da un minimo di 18 Ohm fino anche ad un massimo di 300 o più Ohm. In confronto, le cuffie on-ear si attestano solitamente tra i 20 e i 40 Ohm, privilegiando come vedremo in seguito più il volume dalla riproduzione che non la sua fedeltà.

Maggiore sarà il valore dell’impedenza, minori saranno le distorsioni del suono, e dunque più precisa e pulita sarà la resa acustica.

D’altra parte, a parità di volume di uscita dalla sorgente, le cuffie con impedenza maggiore riprodurranno un suono più attenuato, ma di qualità nettamente superiore perché filtrato maggiormente dal circuito delle cuffie. Per questo motivo le cuffie ad elevata impedenza possono essere potenziate con un amplificatore che consenta di alzare il volume. Al contrario, con una impedenza minore, sarà possibile un ascolto anche a volumi alti, a scapito però della fedeltà e della qualità del suono.

Driver

Il driver è il piccolo altoparlante contenuto del padiglione delle cuffie. Normalmente nelle cuffie comuni i driver sono al massimo due, uno per lato. Nelle cuffie di fascia molto alta si possono trovare anche due driver per lato: uno dedicato ai toni bassi e uno per i toni medi e alti.

L’aspetto dei driver a cui prestare attenzione è la loro dimensione: maggiore è il diametro, migliore sarà la qualità di riproduzione. Il diametro dei driver in un buon modello over-ear dovrebbe essere compreso tra un minimo di 30 e un massimo di 50 mm, mentre nelle cuffie on-ear le dimensioni sono per forza di cose minori: si va dai 20 ai massimo 40 mm.

Nella foto qui sotto vediamo un particolare dell’interno di un padiglione con al centro ben visibile il driver.

Sensibilità

Ulteriore aspetto significativo per valutare le prestazioni delle cuffie è la sensibilità: essa indica il volume di uscita del suono in decibel (dB). I valori più comuni per le cuffie over-ear in commercio sono intorno ai 100 dB, una media quindi non particolarmente alta ma compensata dall’isolamento acustico che questo tipo di cuffia solitamente garantisce.

2. Connettività

Lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni ha consentito a un vasto numero di prodotti elettronici di liberarsi dal vincolo del cavo per la connessione tra di loro: le cuffie sono tra i prodotti che maggiormente hanno beneficiato di queste innovazioni.

La precisazione che dobbiamo fare a monte è che, per quanto riguarda le prestazioni audio, anche a parità di tutte le specifiche tecniche (si pensi ad esempio a quei modelli di cuffie che sono disponibili sia in versione tradizionale cablata, sia in versione wireless Bluetooth) la corona dell’audio più fedele spetta ancora alle cuffie con cavo. Per quanto comodissima, infatti, la tecnologia Bluetooth semplicemente non utilizza banda sufficiente a trasmettere tutti i dati che possono invece viaggiare su un cavo. Questo non significa in automatico che le cuffie Bluetooth suonino sempre peggio rispetto a qualunque cuffia cablata: all’orecchio di un utente senza particolari esigenze la differenza sarà del tutto trascurabile, se non addirittura impercettibile. Quando entrano però in gioco esigenze specifiche, come la produzione musicale, il missaggio o semplicemente il desiderio di ascoltare i suoni nella loro purezza più assoluta, ecco che sarà necessario scegliere un paio di cuffie cablate di alta qualità.

Cavo e connessione Bluetooth non sono però le uniche possibilità di connessione che le cuffie moderne supportino: vediamo allora una panoramica di tutte le possibilità offerte oggi dal mercato.

Cavo

Se la connessione cablata, almeno per quanto riguarda le cuffie, non è ancora finita nel dimenticatoio è per una serie di ottimi motivi. Uno è quello che abbiamo già menzionato, ovvero che ci sono ancora una serie di ambiti, professionali e non, in cui la connessione cablata è ancora irrinunciabile: tutti quei contesti in cui la resa acustica in alta fedeltà è necessaria.

Al di là di questo, possiamo menzionare almeno altri tre vantaggi che le cuffie cablate detengono rispetto alle loro sorelle wireless:

Peso : le cuffie cablate, non avendo una batteria a bordo, sono solitamente più leggere rispetto a quelle senza filo;

: le cuffie cablate, non avendo una batteria a bordo, sono solitamente più leggere rispetto a quelle senza filo; Autonomia : ovviamente, non essendo alimentate a batteria, le vostre cuffie cablate non vi lasceranno mai a piedi nel mezzo del vostro pezzo preferito;

: ovviamente, non essendo alimentate a batteria, le vostre cuffie cablate non vi lasceranno mai a piedi nel mezzo del vostro pezzo preferito; Compatibilità: le cuffie con cavo sono compatibili con tutti i dispositivi dotati di un normale ingresso da 3,5 mm (o 6,2 mm nel caso degli impianti HiFi domestici), non vi daranno dunque mai problemi di accoppiamento ai vostri dispositivi (a meno che abbiate un iPhone di ultima generazione).

Non tutti i cavi sono però uguali: potete fare attenzione ad almeno un paio di caratteristiche, solitamente semplici da verificare nella descrizione dell’articolo, che sono indice di una buona qualità.

Jack

Quale che sia la dimensione del jack e la presenza o meno di adattatori e riduttori nella confezione (ne parleremo meglio più avanti, al capitolo “Accessori”), vi consigliamo di osservare il materiale del connettore: gli spinotti placcati in oro sono infatti quelli che garantiscono una migliore conducibilità del segnale, non a caso le cuffie cablate di migliore qualità non rinunciano a spinotti di questo tipo. Bilanciamento

Si sente spesso dire che un cavo bilanciato sia meglio di uno “normale”: questo è sicuramente vero se anche la cuffia è dotata di circuiteria bilanciata, che esprimerà il meglio della qualità acustica proprio associandosi ad un cavo bilanciato. In tutti gli altri casi, però, la differenza non è percettibile ed il cavo bilanciato rimane “sprecato”.

Il nostro consiglio è dunque di badare a questa caratteristica del cavo solo se state acquistando un paio di cuffie di buona qualità, bilanciate e che vorrete sfruttare al meglio. Se siete invece più orientati alla scelta di un modello di fascia bassa potete tranquillamente evitare di porvi troppe domande circa la qualità del cavo.

Bluetooth

Inutile negarlo: le cuffie Bluetooth presentano una serie di vantaggi non indifferenti. L’indipendenza dal cavo è soltanto il più macroscopico di questi, e da solo offre un ventaglio di possibilità inaccessibili a chi usa cuffie cablate:

Libertà di movimento : con un paio di cuffie Bluetooth è possibile allontanarsi dal dispositivo collegato anche di svariati metri senza perdere la connessione;

: con un paio di cuffie Bluetooth è possibile allontanarsi dal dispositivo collegato anche di svariati metri senza perdere la connessione; Chiamate telefoniche : quando connesse al cellulare, le cuffie Bluetooth consentono sempre di gestire le chiamate in arrivo con estrema facilità;

: quando connesse al cellulare, le cuffie Bluetooth consentono sempre di gestire le chiamate in arrivo con estrema facilità; Controlli avanzati : non è inusuale che un paio di cuffie Bluetooth consenta una maggiore varietà di comandi in aggiunta al solo controllo del volume, come la ricerca di una traccia, la messa in pausa, l’interruzione della riproduzione ecc.;

: non è inusuale che un paio di cuffie Bluetooth consenta una maggiore varietà di comandi in aggiunta al solo controllo del volume, come la ricerca di una traccia, la messa in pausa, l’interruzione della riproduzione ecc.; Ricezione FM : diversi modelli di cuffie Bluetooth hanno anche un’antenna FM incorporata che permette di ascoltare una stazione radio senza passare attraverso un dispositivo in streaming;

: diversi modelli di cuffie Bluetooth hanno anche un’antenna FM incorporata che permette di ascoltare una stazione radio senza passare attraverso un dispositivo in streaming; Lettore di schede micro SD: su alcuni modelli è possibile inserire una scheda di memoria micro SD caricata con la musica preferita, in questo modo la cuffia diviene essa stessa un lettore multimediale completamente indipendente da altri dispositivi.

Certo, come abbiamo già accennato esistono anche alcuni svantaggi: la limitatezza della batteria in primis, anche se le moderne batterie si stanno evolvendo sempre più rapidamente diventando sempre più leggere, compatte, veloci da ricaricare e più performanti dal punto di vista dell’autonomia. Bisogna poi ricordare che la connessione Bluetooth non è sempre stabile, anche se le ultime versioni di questa tecnologia hanno significativamente migliorato questo aspetto: se volete connettere tra di loro dispositivi abbastanza recenti, equipaggiati con una connessione Bluetooth almeno versione 4.0, non dovreste incontrare grossi problemi da questo punto di vista.

Potreste invece incontrare qualche problema di compatibilità qualora voleste accoppiare dispositivi con versioni Bluetooth molto distanti tra di loro: non sempre la retrocompatibilità è infatti assicurata, per non parlare di problemi di riconoscimento reciproco che si possono talora incontrare utilizzando dispositivi di sottomarca molto economici.

Ultimo, piccolo svantaggio: ci sono ancora limitazioni a quanti dispositivi Bluetooth è possibile accoppiare tra di loro. Se ad esempio voleste accoppiare le vostre cuffie Bluetooth al vostro smartphone, a quello del vostro partner, alla smart TV e al vostro notebook, dovrete accertarvi che tutti questi dispositivi abbiano sufficienti posizioni di memoria libere per accogliere le vostre cuffie e che anch’esse a loro volta possano memorizzare tutti questi dispositivi.

NFC

Questo tipo di connessione senza fili, quando disponibile, si trova di solito associata alla connettività Bluetooth. Se su altri tipi di dispositivi, come gli smartphone o gli smartwatch, questa funzionalità permette di fare cose molto utili come, ad esempio, eseguire pagamenti contactless, su un paio di cuffie wireless essa ha un’utilità limitata.

La tecnologia NFC permette infatti di associare due dispositivi semplicemente accostandoli tra di loro: una modalità di connessione dunque ancora più semplice rispetto al primo accoppiamento di due dispositivi Bluetooth. Non vi sono però ulteriori vantaggi offerti da questa tecnologia.

Infrarossi

Le cuffie a infrarossi sono anch’esse senza fili, ma sfruttano una tecnologia di trasmissione del segnale completamente diversa da quelle basate su trasmissione radio, come il Bluetooth e la radiofrequenza che vedremo fra poco. Un vantaggio, però, è quello di poter connettere più cuffie alla stessa base: in questo modo più persone possono ascoltare la stessa trasmissione o musica insieme, regolando ciascuna in maniera indipendente il volume. Innanzi tutto, per il funzionamento di questo tipo di cuffie è necessario collegare fisicamente la base trasmittente alla sorgente sonora. In secondo luogo, questa tecnologia si basa sulla trasmissione per mezzo di un segnale ottico: questo impone da un lato che non si frappongano ostacoli fisici tra la base trasmittente e le cuffie, dall’altro che la distanza tra le cuffie e la loro base rimanga limitata entro una decina di metri al massimo. La trasmissione a segnale ottico, però, offre una qualità audio generalmente superiore rispetto ai modelli a radiofrequenza che vedremo a breve.

Considerate le caratteristiche delle cuffie a infrarossi, è facile capire quale sia il loro uso principe: permettere agli spettatori di guardare i programmi TV in cuffia, senza disturbare all’intorno, anche quando il loro televisore non fosse dotato di connettività Bluetooth.

Radiofrequenza

Simili nella destinazione d’uso, ma decisamente più versatili, sono invece le cuffie wireless a radiofrequenza. Come il nome stesso suggerisce, queste si basano sulla ricezione di un segnale radio anziché ottico. In comune con le cuffie a infrarossi c’è la necessità di collegare una base trasmittente alla sorgente sonora, sia essa il vecchio televisore precedente all’era “smart” oppure, perché no, il vostro vecchio impianto HiFi analogico.

Poiché, al contrario del segnale ottico, l’onda radio è in grado di attraversare anche gli ostacoli fisici, questo tipo di cuffia consente un raggio d’azione significativamente maggiore rispetto ai modelli a infrarossi: nelle giuste condizioni ambientali, senza troppi ostacoli, la gittata del segnale può raggiungere i 100 m. Anche in questo caso è possibile accoppiare più cuffie alla stessa base, ma bisogna dire che la resa audio non è tanto buona come nei modelli a infrarossi.

Come dicevamo, le possibilità d’uso sono in questo caso accresciute: non solo televisione, ma anche ascolto di radio e musica mentre ci si sposta liberamente in casa.

3. Struttura

Abbiamo fin qui più volte menzionato alcune differenze tra cuffie over-ear o circumaurali e cuffie on-ear o sovraurali. Spieghiamo adesso effettivamente di che tipologie di cuffie si tratti e quali siano le principali differenze tra le due: a seconda infatti di quello che desiderate dalle vostre nuove cuffie dovrete orientarvi sull’una o l’altra tipologia.

Cuffie over-ear

Anche dette cuffie circumaurali, le cuffie over-ear sono quei modelli dotati di grandi padiglioni, con spesse imbottiture, che, una volta indossate, avvolgono completamente l’orecchio poggiando sulle ossa del capo e del viso e non sull’orecchio stesso. Come evidente, questa è la tipologia di cuffie in assoluto più ingombrante, ma ha a suo favore una serie di pregi non indifferenti.

Isolamento acustico

Le cuffie over-ear a dinamica chiusa sono le cuffie meglio isolanti senza l’intervento di tecnologie attive per la cancellazione dei rumori (di cui ci occuperemo nel prossimo capitolo). Tra poco vedremo nel dettaglio cosa voglia dire dinamica chiusa e che differenze ci siano con la dinamica aperta o semiaperta: ci limitiamo qui a dire che i padiglioni completamente chiusi ed avvolgenti di questo tipo di cuffia ovviamente isolano l’orecchio molto meglio rispetto ai padiglioni delle cuffie on-ear. Questo è un aspetto naturalmente importante se quello che si vuole ottenere è in effetti l’isolamento totale dai suoni esterni, che sia per concentrarsi meglio o per godersi il suono della propria musica preferita nella maniera più pulita possibile.

Comfort

Anche se il design circumaurale è tanto ingombrante, è fuor di dubbio che esso sia anche notevolmente più confortevole rispetto alle cuffie on-ear: il vostro padiglione auricolare, completamente abbracciato dal morbido cuscinetto isolante, non viene schiacciato sotto la pressione esercitata dall’archetto. Le cuffie over-ear si possono indossare anche per molte ore consecutive senza andare incontro a fastidi e dolorini, soprattutto se fate attenzione a comprare un modello con un padiglione a misura del vostro orecchio. L’unico caso in cui è possibile provare un po’ di fastidio è se si indossano anche occhiali con stanghette molto spesse e rigide.

Qualità audio

Il design voluminoso non si deve naturalmente solo ad una scelta di comfort ed isolamento, ma primariamente alla ricerca di qualità audio superiore: non è un caso se i modelli di cuffie di più alta qualità e professionali sono proprio del tipo over-ear.

I padiglioni molto grandi possono alloggiare driver più grandi, come abbiamo visto fino 50 mm di diametro. A questi si associano molto spesso bobine di alta qualità risultanti in una minore distorsione del suono (impedenza più alta). Non c’è alcun dubbio che i veri audiofili, così come i professionisti della musica e del suono, preferiscano utilizzare cuffie over-ear.

Cuffie on-ear

Le cuffie on-ear, o sovraurali, presentano un design più compatto e leggero rispetto ai modelli over-ear: i padiglioni sono infatti più piccoli e poggiano direttamente sull’orecchio. Si tratta di un tipo di cuffia più adatto all’uso fuori casa, ma meno all’ascolto di musica in alta definizione.

Isolamento acustico

Chiaramente il design delle cuffie on-ear non isola altrettanto bene quanto i grandi padiglioni delle cuffie over-ear, ma questo non dev’essere considerato necessariamente uno svantaggio. Essendo pensate principalmente per l’uso fuori casa, in strada, sui mezzi pubblici o durante lo sport, è al contrario molto importante non perdere completamente la cognizione di quello che accade intorno a noi: bisogna poter continuare a sentire il suono di un clacson, di una frenata improvvisa o di un grido di avvertimento.

Comfort

Il design poggiante direttamente sul padiglione auricolare è naturalmente più difficile da sopportare a lungo, non importa quanto soffici e confortevoli siano i cuscinetti: la pressione sull’orecchio finisce dopo un po’ col dare fastidio o fare proprio male. Particolarmente fastidioso può essere l’uso prolungato per chi indossa anche gli occhiali, e tanto maggiore sarà il fastidio quanto più rigide e spesse sono le stanghette. Le cuffie on-ear sono però pensate per un uso non prolungato nel tempo, dato che sono volte alla mobilità: potete usarle in palestra mentre vi esercitate, sul treno o sul bus mentre andate a scuola o al lavoro, per strada mentre andate a piedi o in bici da un posto all’altro. Se servono un paio di cuffie per un ascolto molto prolungato, decisamente meglio scegliere un comodo paio over-ear.

Qualità audio

Delle dimensioni più compatte risente anche la qualità della riproduzione audio: i driver montati sulle cuffie on-ear sono ovviamente più piccoli, in media, rispetto a quelli delle cuffie over-ear, un dettaglio che già da solo basta a determinare una qualità inferiore. È però altresì chiaro che la destinazione d’uso di questo tipo di cuffia non sia professionale, mentre è chiaro che gli amanti del suono pulito non le prendano neanche in considerazione a favore di modelli over-ear.

Dinamica

Come abbiamo accennato poco sopra, un ulteriore aspetto strutturale che ha un impatto diretto sia sull’isolamento, sia sulla resa acustica di un paio di cuffie, siano esse over o on-ear, è la dinamica.

Per “dinamica” si intende principalmente il design aperto o chiuso dei padiglioni: vi sono cioè cuffie i cui padiglioni sono completamente chiusi sui lati e sul retro e altre che presentano delle aperture verso l’esterno, principalmente sul retro dei padiglioni. Vediamo cosa cambia a seconda di queste differenze.

Dinamica chiusa

Le cuffie a dinamica chiusa non presentano fori sul retro dei padiglioni e sono quindi completamente chiuse: permettono quindi di isolare molto bene dai rumori esterni (a livello di isolamento questa è senza dubbio la tipologia migliore), e allo stesso tempo limitano l’uscita del suono in senso opposto. Sono quindi particolarmente adatte all’uso in ambienti dove è necessario non disturbare o in ambienti rumorosi.

Dal punto di vista acustico è però possibile che le cuffie a dinamica chiusa offrano un suono meno naturale, proprio perché la “camera d’ascolto” è così piccola e isolata: la propagazione del suono al suo interno può in qualche misura risultare distorta.

Dinamica aperta

Al contrario, le cuffie a dinamica aperta sono dotate di aperture sul retro dei padiglioni e consentono così una maggiore naturalezza di ascolto: di norma sono considerate di qualità superiore, dal momento che non si crea una camera acustica in cui il suono possa in qualche misura rimbombare. Facciamo però notare che i suoni possono essere percepiti da chi vi circonda. Le cuffie a dinamica aperta sono maggiormente indicate per l’uso domestico, se avete un ottimo impianto e desiderate una riproduzione musicale ad alta fedeltà.

Dinamica semiaperta

Esiste poi un terzo tipo di dinamica, quella semiaperta, che, come suggerisce il nome stesso, è una sorta di via di mezzo tra le altre due: cuffie di questo tipo lasciano quindi penetrare in parte i rumori esterni ed uscire i suoni interni, ma non quanto le cuffie di tipo aperto.

4. Comandi e funzioni

Tutto quello di cui abbiamo fin qui parlato è di fondamentale importanza nella scelta di un paio di cuffie. Vediamo adesso degli aspetti secondari, ma che possono diventare rilevanti a seconda delle vostre specifiche esigenze.

Comandi

A seconda dell’uso che dovete fare delle vostre cuffie, dei comandi “on board” vi possono o meno servire. Le possibilità in questo senso sono svariate: si va dalle cuffie cablate assolutamente prive di qualsivoglia comando, a quelle Bluetooth dotate di pad sensibili al tocco sui padiglioni che permettono di esercitare parecchie funzioni.

Cuffie senza comandi

Qualunque cuffia wireless, sia essa Bluetooth o meno, ha per forza di cose sempre un minimo di comandi on board, non fosse altro per permetterne la connessione ai vari dispositivi o basi trasmittenti.

Sono le cuffie cablate più classiche a non avere alcun tipo di comando a bordo: strumenti pensati unicamente per l’ascolto di audio ad alta fedeltà, il loro uso è interamente periferico. Qualunque controllo sulle tracce ascoltate va per forza di cose impartito dal dispositivo sorgente.

Comandi sul cavo

Ovviamente non tutte le cuffie cablate sono prive di qualunque controllo a bordo: i modelli più “di consumo”, non pensati cioè per un uso professionale, sono dotati di un piccolo inserto di controllo sul cavo che, a seconda del modello, permette di espletare alcune funzioni. Anche tra le cuffie Bluetooth “ibride”, funzionanti cioè anche con cavo, è possibile trovare lo stesso tipo di inserto con le stesse funzionalità. Vediamo quali esse siano:

Controllo volume : nei modelli più semplici questa è l’unica funzione presente a bordo;

: nei modelli più semplici questa è l’unica funzione presente a bordo; Skip traccia : molto spesso, oltre a controllare il volume, è anche possibile saltare alla traccia successiva o precedente;

: molto spesso, oltre a controllare il volume, è anche possibile saltare alla traccia successiva o precedente; Pausa riproduzione : si spiega da sé, permette di arrestare e riprendere la riproduzione di una traccia;

: si spiega da sé, permette di arrestare e riprendere la riproduzione di una traccia; Risposta chiamata: quando nell’inserto sul cavo è integrato anche un microfono, è possibile rispondere e interrompere le chiamate in arrivo quando le cuffie sono connesse a uno smartphone.

L’inserto ospitante i comandi è ovviamente molto piccolo, pertanto tutte le funzioni che abbiamo elencato sono espletate da uno o due piccoli pulsanti al massimo. Per esercitare l’una o l’altra è di solito necessario utilizzare una pressione più o meno prolungata, oppure una combinazione dei due tasti.

Comandi sul padiglione

Nel caso delle cuffie wireless, tutti i comandi si trovano per forza di cose integrati sui padiglioni. Questi possono essere sia piccoli pulsanti elettromeccanici, sia superfici touch più o meno ampie a seconda della sofisticazione del modello. Le funzioni sono sostanzialmente le stesse che abbiamo già elencato, alle quali si aggiungono il comando di accensione e spegnimento e quello per l’accoppiamento a un nuovo dispositivo. A cambiare molto è la modalità di accesso alle funzioni: come abbiamo già accennato, alcuni modelli presentano una superfice touch su tutto un padiglione, che permette l’accesso alle funzioni attraverso alcune gestualità “swipe” simili a quelle che utilizziamo comunemente sui nostri smartphone.

Cuffie noise cancelling

La cancellazione del rumore è una funzione sempre più desiderata dai consumatori: abbiamo già accennato più sopra all’isolamento acustico passivo offerto dalle cuffie over-ear, parliamo ora invece del noise cancelling attivo, abbreviato anche come ANC (dall’inglese Active Noise Cancelling).

Cos’è il noise cancelling

Con questo nome si intende una tecnologia acustica che sfrutta le caratteristiche stesse delle onde sonore per neutralizzare i rumori costanti di sottofondo, che possono dare noia durante l’ascolto di una traccia o anche quando non si sta ascoltando nulla: non a caso uno degli usi più popolari delle cuffie noise cancelling è durante i viaggi in aereo, poiché questo tipo di cuffia permette di neutralizzare efficacemente il rombo dei motori.

Il principio è molto semplice: l’onda sonora è, appunto, un’onda, composta da un susseguirsi di picchi e avvallamenti. La tecnologia di cancellazione del rumore è in grado di leggere i picchi e le valli dell’onda sonora e di produrre picchi e valli speculari e corrispondenti, così da compensarli ed annullarli. È questo il motivo per cui l’ANC è efficace solo con i rumori costanti: un suono costante e sempre simile a se stesso è facile da leggere e compensare, mentre i suoni improvvisi non lasciano semplicemente tempo al software di elaborare una compensazione. Vediamo qui di seguito le tre tecnologie oggi disponibili per la cancellazione del rumore, che potete trovare sulle cuffie noise cancelling in commercio.

Feedforward

Questa è la versione più semplice possibile della tecnologia ANC: in questo caso uno o più microfoni posti all’esterno dei padiglioni recepiscono i rumori ambientali, ed un processore si occupa di produrre una compensazione adeguata a quel che l’utilizzatore sta ascoltando. Non essendoci però alcun microfono interno ai padiglioni che dia un feedback accurato di quello che è effettivamente il suono ivi prodotto, questa tecnologia non è sempre il massimo della precisione.

Feedback

Questo è il caso esattamente opposto al precedente: il microfono di controllo è collocato all’interno del padiglione, così che venga più fedelmente interpretato il suono che l’utilizzatore effettivamente sente. Questo sistema pone almeno due problemi: uno è che possono venire interpretati come suoni da cancellare anche quelli prodotti dall’utilizzatore stesso, creando così una distorsione inutile; l’altro è che può, in rari casi, generarsi un feedback loop in cui la stessa frequenza prodotta per cancellare il suono venga ricatturata e reinterpretata come suono da cancellare, generando rumore anziché eliminarlo (si tratta comunque di casi rari).

Ibrido

Come è facile intuire, il sistema ibrido coniuga il meglio di entrambe le tecnologie, offrendo così la cancellazione del rumore di qualità migliore, più stabile ed efficace con un più ampio ventaglio di frequenze. L’adozione di entrambi i metodi si traduce anche, inevitabilmente, in costi più elevati.

5. Accessori e ricambi

L’ultimo fattore che suggeriamo di considerare è quello inerente agli accessori e ai ricambi, facendo un dovuto distinguo tra gli aspetti che li caratterizzano.

Accessori

Indubbiamente gli accessori possono apportare un valore aggiunto, ma non costituiscono un elemento indispensabile per la qualità intrinseca delle cuffie. Alcuni degli accessori più comuni che si possono trovare in dotazione (o che sono acquistabili separatamente) sono ad esempio custodie rigide o morbide e adattatori jack:

Custodia : se portate le cuffie fuori casa può essere di grande comodità, perché permette di proteggerle da eventuali urti e dall’usura a contatto con altri oggetti nella borsa qualora voleste riporvele. Se da una parte le custodie rigide garantiscono una migliore protezione, quelle morbide sono meno ingombranti;

: se portate le cuffie fuori casa può essere di grande comodità, perché permette di proteggerle da eventuali urti e dall’usura a contatto con altri oggetti nella borsa qualora voleste riporvele. Se da una parte le garantiscono una migliore protezione, quelle sono meno ingombranti; Adattatore jack : se volete usare le vostre cuffie con tutti i dispositivi in vostro possesso, gli adattatori jack possono essere la soluzione migliore, in particolare quelli placcati in oro, che assicurano una connessione di alta qualità. A seconda del modello, potrete trovare in dotazione un adattatore da 6,2 o da 3,5 mm;

: se volete usare le vostre cuffie con tutti i dispositivi in vostro possesso, gli adattatori jack possono essere la soluzione migliore, in particolare quelli placcati in oro, che assicurano una connessione di alta qualità. A seconda del modello, potrete trovare in dotazione un adattatore da 6,2 o da 3,5 mm; Cavi: non è raro che le cuffie cablate abbiano in dotazione anche dei cavi alternativi, siano essi più lunghi, più corti, piatti, a spirale o con jack alternativi. In alcuni modelli Bluetooth il cavo è un optional che consente di usare le cuffie anche a batteria scarica.

Parti di ricambio

Al contrario, la possibilità di reperire ed acquistare parti di ricambio contribuisce a definire la qualità di un prodotto, dal momento che è così possibile provvedere efficacemente alla manutenzione delle cuffie e a garantirne una lunga durata nel tempo. Parliamo in questo caso soprattutto di imbottiture. Vediamo perché le consideriamo importanti:

Pad di ricambio : sono le imbottiture dei padiglioni, messe a disposizione da alcuni produttori per continuare ad usare le cuffie anche qualora i pad originali si usurassero. Se pensiamo che i cuscinetti hanno un ruolo nel garantire un buon isolamento, ecco che poterli sostituire diventa importante per mantenere alta la qualità d’ascolto;

: sono le imbottiture dei padiglioni, messe a disposizione da alcuni produttori per continuare ad usare le cuffie anche qualora i pad originali si usurassero. Se pensiamo che i cuscinetti hanno un ruolo nel garantire un buon isolamento, ecco che poterli sostituire diventa importante per mantenere alta la qualità d’ascolto; Imbottitura dell’archetto: anche se meno importante dal punto di vista della qualità acustica, anche l’imbottitura poggiante sul capo può usurarsi, assottigliarsi e perdere la sua funzione protettiva.

Alla luce di quanto visto, possiamo dire che gli accessori e le parti di ricambio permettono quindi di personalizzare le vostre cuffie in base alle vostre particolari esigenze.

Altri fattori da tenere in mente nella scelta delle cuffie

I materiali sono importanti?

Nella scelta delle cuffie anche i materiali meritano una particolare considerazione. Facciamo innanzitutto notare che le cuffie si usano a contatto con la pelle e sulla testa, parte del corpo particolarmente delicata e talvolta soggetta a disturbi come emicranie, che possono essere causate anche da un’eccessiva pressione esercitata, appunto, dalle cuffie. Per questo motivo richiamiamo nuovamente l’attenzione sul ruolo svolto dalle imbottiture in termini di comfort. Nello specifico dei materiali impiegati per le imbottiture, potrete trovare la similpelle, la pelle e tessuti sintetici. Le imbottiture in similpelle sono soggette più facilmente ad usura e possono risultare fastidiose soprattutto in estate e se usate a lungo. L’alternativa più durevole è la pelle, ma questo materiale ha solitamente costi molto elevati. Un buon compromesso tra qualità e prezzo è invece costituito dal tessuto sintetico, sia per la durata che per la comodità a contatto con la pelle.

Inoltre i materiali utilizzati influiscono notevolmente anche sulla robustezza e durevolezza dei vari componenti. Nella maggior parte dei casi il telaio delle cuffie è costruito in materiali plastici, che possono risultare molto più leggeri, ma anche più fragili dei metalli. Riteniamo che la soluzione migliore sia un telaio in plastica con inserti o componenti metallici nei punti critici come ad esempio gli attacchi ai padiglioni.

La marca è importante?

Le specifiche tecniche di una cuffia sono importanti, ma non sono sempre la condizione sufficiente per garantire la qualità del suono riprodotto. Molto spesso la lunga esperienza di un marchio nel campo di ricerca riesce veramente a fare la differenza. Le case più importanti e rinomate basano infatti la qualità dei loro prodotti sul progressivo e veloce perfezionamento delle tecnologie, dando ai clienti la possibilità di usufruire di prodotti sempre più perfezionati.

Vi segnaliamo alcuni dei migliori produttori di cuffie di elevata qualità: Sennheiser, Audio Technica, Sony, Pioneer. Naturalmente è possibile trovare buoni prodotti anche di marche minori e meno note, ma per le ragioni sopraelencate e per la maggiore reperibilità di assistenza in caso di bisogno, suggeriamo di affidarsi sempre ad aziende note nel settore.

Il prezzo è importante?

Il prezzo può essere un fattore indicativo della qualità del prodotto, essendo le cuffie spesso il frutto di studi e ricerche tecnologiche. Al tempo stesso è però importante notare che i prezzi elevati di alcuni marchi di moda possono dipendere in varia misura anche da strategie di mercato e dal design proposto, più che dall’alta qualità della riproduzione musicale offerta.

Se siete audiofili e quindi ritenete fondamentale l’alta qualità di ascolto, dovrete necessariamente orientarvi verso l’acquisto di un paio di cuffie di alta gamma, in caso contrario potrete accontentarvi di un prodotto più modesto, ma dai costi più contenuti. La combinazione tra consapevolezza delle vostre necessità e conoscenza delle specifiche tecniche delle cuffie vi aiuterà nella scelta.

I prezzi, come è ovvio viste tutte le caratteristiche che abbiamo elencato, sono estremamente variabili: si va da modelli estremamente semplici, cablati e senza pretese dal punto di vista della resa acustica che possono essere acquistati a circa 35 €, per arrivare a modelli professionali di elevatissima qualità dal costo di svariate centinaia di euro.

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