Otoprotettori: protezione dell'udito dai rumori nel lavoro
L’otoprotettore è un dispositivo di protezione individuale studiato appositamente per l’apparato uditivo. Esistono svariati tipi di otoprotettori professionali, fra i quali abbiamo i classici tappi antirumore in spugna monouso, le cuffie e gli otoprotettori personalizzati anatomici. Tutti questi dispositivi hanno in comune una caratteristica molto importante: la capacità di proteggerci da agenti esterni che potrebbero creare danni alle nostre orecchie.
I mezzi di protezione auricolare
Rappresentano una soluzione efficace per la protezione dei lavoratori dal danno provocato dal rumore ambientale (ipoacusia) quando i mezzi tecnici sulle sorgenti di rumore non sono sufficienti a proteggere adeguatamente e completamente i lavoratori esposti per ore durante l’orario di lavoro.
I protettori auricolari interrompono la trasmissione aerea a livello dell’orecchio esterno, apportando una notevole riduzione dell’intensità rumorosa che, comunque, non è mai superiore a 30-40 dB, poiché la restante energia viene trasmessa per via ossea; soltanto con i caschi che isolano tutta la scatola cranica si può avere una ulteriore riduzione di 10 dB.
Rischi non eliminabili
Se i rischi derivanti dal rumore non possono essere evitati, il Datore di Lavoro deve:
– mettere a disposizione dei lavoratori DPI dell’udito nel caso in cui il livello di rumore superi gli 80 dB(A) e ne consigli l’uso;
– imporre l’obbligo per i lavoratori di indossare i DPI qualora il livello di rumore sia pari o superiore agli 85 dB(A).
I mezzi individuali di protezione dell’udito devono essere inoltre adattati al singolo lavoratore ed alle sue condizioni di lavoro, tenendo conto della sicurezza e della salute.
I protettori auricolari non devono essere di fastidio al lavoratore e devono avere una selettività elevata in modo da non ridurre la possibilità di comunicazione verbale. I dispositivi migliori sono quelli che proteggono l’orecchio dalle alte frequenze lasciando inalterate le frequenze tra i 250-500 Hz della voce parlata, come previsto dal D. Lgs. 81/08 e Art. 193.
Come usare i DPI
Uso dei dispositivi di protezione individuali
Il datore di lavoro, nei casi in cui i rischi derivanti dal rumore non possono essere evitati con sistemi di prevenzione e protezione, fornisce i dispositivi di protezione individuali per l’udito conformi alle disposizioni normative come strumenti utili alla protezione del condotto uditivo e alle seguenti condizioni:
– nel caso in cui l’esposizione al rumore prolungato superi i valori inferiori di azione, il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale dell’udito;
– nel caso in cui l’esposizione al rumore sia pari o al di sopra dei valori superiori di azione, esige che i lavoratori utilizzino i dispositivi di protezione individuale dell’udito;
– sceglie dispositivi di protezione individuale dell’udito che consentono di eliminare il rischio per l’udito o di ridurlo al minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti;
– verifica l’efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell’udito.
Il datore di lavoro tiene conto dell’attenuazione prodotta dai dispositivi di protezione individuale dell’udito indossati dal lavoratore solo ai fini di valutare l’efficienza dei DPI uditivi e il rispetto del valore limite di esposizione.
Selezione del DPI
Il riferimento normativo per la selezione dei dispositivi auricolari è rappresentato dalla norma europea EN 458 “Protettori auricolari: raccomandazioni per la selezione, l’uso, la cura e la manutenzione”.
Secondo tale norma, per selezionare il dispositivo occorre verificare innanzitutto che sia marcato CE e poi occorre valutare:
– comfort offerto all’utilizzatore;
– ambiente lavorativo;
– attività lavorativa;
– l’attenuazione acustica rispetto al rumore ambientale
– eventuali disturbi e infortuni (ipocusia);
– compatibilità con altri DPI (dispositivi di protezione auricolare).
Un protettore auricolare deve ridurre il livello di rumore all’orecchio del portatore al di sotto del livello di azione, tenendo conto anche della necessità di evitare l’isolamento del portatore aumentandone le difficoltà nella percezione dei suoni; deve essere anche allo stesso tempo confortevole e costruito con materiali anallergici e con tecnologia che garantisca protezione ai rumori nocivi presenti e allo stesso tempo prestazioni in funzione dei lavori svolti.
Per selezionare il dispositivo di protezione auricolare occorre valutarne l’attenuazione acustica rispetto al rumore ambientale, tenendo conto del comfort offerto all’utilizzatore durante l’utilizzo base.
La valutazione dell’attenuazione acustica di un dispositivo consiste nella stima del livello di pressione sonora equivalente ponderato A (L’eq,A) a cui è esposto chi indossa il dispositivo in un determinato ambiente.
La valutazione dell’attenuazione può essere effettuata secondo uno dei 4 metodi previsti dalle norme UNI EN.
Per verificare i requisiti e la funzionalità di un DPI uditivo esistono vari metodi, che si basano sul grado di conoscenza delle caratteristiche del rumore ambientale e sui valori di attenuazione sonora forniti dal costruttore del dispositivo, congiuntamente alla marcatura CE.
I metodi da applicare secondo la EN 458 sono i seguenti:
– Metodo SNR
– Metodo H,M,L
– Controllo H,M,L
– Metodo per bande d’ottava bande d’ottava
I diversi metodi di valutazione consentono di stimare il livello di pressione sonora equivalente ponderato “A” L’Aeq, a cui sono effettivamente esposti i lavoratori che indossano correttamente i dispositivi di protezione auricolare.
La norma EN 458 definisce un livello di azione Lact: “massimo livello di esposizione quotidiana personale (Lex,8h) e/o livello di picco (Lpicco) oltre il quale devono essere resi disponibili e/o indossati protettori auricolari secondo quanto stabilito dalle leggi o dalle normative nazionali, o dalle consuetudini e dalla pratica”.
L’attenuazione deve essere tale da non generare una protezione insufficiente o, viceversa, una iperprotezione; lo spettro di attenuazione dovrebbe essere scelto in funzione dello spettro del rumore da cui proteggere e delle modalità di espletamento del lavoro.
Quindi non sempre i dispositivi con valori di attenuazione più alti risultano migliori.
Infatti, a meno che l’entità del rumore ambientale non lo giustifichi, un dispositivo che attenua molto può creare problemi alla comunicazione, all’avvertimento dei segnali e può far sì che il dispositivo non venga indossato per tutta la durata dell’esposizione.
Tipologia di Protettori Auricolari
I protettori auricolari possono essere suddivisi in due macro-categorie:
CUFFIE
INSERTI
Vediamo nel dettaglio le diverse tipologie di otoprotettori:
Inserti auricolari
Sono protettori auricolari che vengono inseriti nel meato acustico esterno oppure posti nella conca del padiglione auricolare per chiudere a tenuta l’imbocco del canale auricolare. Possono essere monouso o riutilizzabili, ci sono inoltre nuovi modelli di inserti con filtro.
Inserti auricolari con archetto
Sono inserti auricolari collegati da un archetto di sostegno che può essere indossato sotto il mento o dietro la nuca. L’attenuazione acustica offerta dal dispositivo è ottenuta attraverso la pressione degli inserti auricolari sul meato acustico.
Cuffie auricolari
Sono costituite da coppe contenenti materiale fonoassorbente che coprono la orecchie creando un contatto ermetico con la testa mediante cuscinetti; le coppe sono collegate con un archetto che mantiene la pressione delle coppe sul capo.
Cuffie auricolari per elmetto
Nelle cuffie auricolari per elmetto le coppe singole sono collegate a bracci da fissare all’elmetto e sono regolabili in modo da poter essere sistemate sulle orecchie quando necessario.
Protettori auricolari sensibili al livello
Sono concepiti per fornire una maggiore protezione man mano che aumenta il livello sonoro.
Protettori per la riduzione attiva del rumore (ANR)
Si tratta di protettori auricolari che incorporano dispositivi elettroacustici per sopprimere parzialmente il suono in arrivo al fine da migliorare ulteriormente la protezione offerta.
Vanno poi fornite ai lavoratori adeguata formazione e informazioni sulla necessità di impiego dei DPI in particolare su:
– Influenza del periodo di impiego ai fini della protezione ottenuta
– Disponibilità di protettori auricolari
– Influenza di un corretto inserimento degli inserti e di una adeguata chiusura a tenuta delle cuffie ai fini dell’effetto protettivo
– Udibilità dei messaggi verbali e/o dei segnali di avvertimento e di allarme
– Istruzioni per l’uso del fabbricante
Se necessario dovranno esser fornite informazioni ulteriori su:
– Protettori auricolari “direzionali”
– Compatibilità con altri DPI della testa con cuffie ed archetti
La norma EN 458 fornisce anche le indicazioni per una corretta cura e manutenzione degli otoprotettori:
I DPI devono essere maneggiati sempre con le mani pulite, evitando contaminazioni con liquidi o polveri, spesso causa di irritazioni cutanee.
Per i DPI riutilizzabili è importante una regolare manutenzione e pulizia che ne garantisca un efficiente funzionamento;
Gli inserti monouso non vanno riutilizzati, mentre gli altri tipi di inserto vanno lavati con cura prima di indossarli;
Il DPI riutilizzabile deve essere indossato sempre dalla medesima persona; è però possibile far utilizzare cuffie da più lavoratori ricorrendo a coperture monouso per i cuscinetti.
I DPI vanno conservati secondo le istruzioni fornite dal fabbricante e vanno ispezionati frequentemente per identificare difetti e danneggiamenti.
I cuscinetti delle cuffie vanno sostituiti quando consumati, così come gli archetti deformati.
Ipoacusia
L’ipoacusia è una malattia che causa una diminuzione dell’udito e generalmente si distingue in congenita, quando deriva da fattori ereditari o malformazioni, oppure acquisita, come l’ipoacusia professionale, che è appunto causata dall’esposizione prolungata a rumori forti in ambienti rumorosi sia in ambito lavorativo classico dove il pericolo dovuto anche alla lunga esposizione risulta essere maggiore, ma anche in campo dello sport o della musica.
Nello specifico il 40% dei casi di ipoacusia è di genere professionale, causata da trauma acustico cronico gravi. Solitamente colpisce simmetricamente entrambe le orecchie e smette di aggravarsi quando si arresta l’esposizione alla fonte del rumore, anche se i danni provocati sono irreversibili.
Un agente ototossico si può definire come una sostanza che “può danneggiare le strutture e/o la funzione dell’orecchio interno (apparato uditivo e vestibolare) e le vie neurali collegate”. Pertanto, “l’effetto combinato prodotto in particolari situazioni dalle sostanze chimiche ototossiche, per inalazione o per contatto cutaneo, e dell’esposizione al rumore è particolarmente dannoso per l’udito”. Infatti, la presenza di sostanze ototossiche causa “uno stato anormale dell’orecchio interno, rendendolo particolarmente vulnerabile ai danni meccanici dovuti al rumore”.
Cosa sono le sostanze ototossiche
Le sostanze ototossiche occupazionali utilizzate in alcune imprese lavorative sono presenti sostanzialmente:
nei solventi (es.: toluene, xileni, etilbenzene, stirene, esano, alcool n-butilico);
nei metalli (es.: piombo, mercurio, manganese);
negli asfissianti (es.: monossido di carbonio ed acido cianidrico)”
La sorveglianza sanitaria
I lavoratori con esposizione quotidiana personale compresa tra 80 e 85 dB(A) possono richiedere il controllo sanitario, che verrà effettuato esclusivamente se il medico competente ne conferma l’opportunità.
I lavoratori, la cui esposizione quotidiana personale al rumore supera gli 85 dB(A), indipendentemente dall’uso dei mezzi individuali di protezione, devono essere sottoposti ad un idoneo controllo sanitario comprendente:
una visita medica preventiva, comprensiva di esame della funzione uditiva, con finalità di valutare l’assenza di controindicazioni alla specifica mansione al fine della valutazione dell’idoneità;
visite mediche periodiche, con esame della funzione uditiva, per valutare lo stato di salute ed esprimere il conseguente giudizio di idoneità. La sorveglianza sanitaria viene effettuata di norma una volta l’anno o con periodicità diversa decisa dal medico competente. Importante sottolineare che i risultati di tali indagini devono sempre essere portati a conoscenza dei lavoratori interessati.
Infine, evidenziamo che dal 21 aprile 2019 si possono acquistare solo e unicamente DPI conformi al nuovo regolamento Europeo 2016/425. Si potranno comunque utilizzare fino alla data del 21 aprile 2023 i DPI già acquistati realizzati ancora con riferimento alla vecchia direttiva 89/686/CEE.
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