Guida all'acquisto delle cuffie: le caratteristiche più importanti
Scegliere le cuffie che più si adattano alle proprie necessità può spesso rivelarsi un compito tutt'altro che semplice. Le esigenze variano da utente a utente e, proprio per questo motivo, risulta pressoché impossibile indirizzare i consumatori verso un unico paio di auricolari, siano essi tra i più costosi in circolazione o, più semplicemente, delle normali cuffie da poche decine di euro. In questo speciale andremo perciò ad analizzare i vari parametri da tenere in considerazione nella scelta delle migliori cuffie, guidandovi verso un acquisto consapevole.
Tipi di cuffie
In-ear
Inizialmente impiegate a livello professionale come monitor da concerto per musicisti, le cuffie in-ear sono oggi tra le più utilizzate grazie alla progressiva diffusione di iPod e smartphone, che hanno senza ombra di dubbio favorito l'ascolto di musica in mobilità. Gli auricolari in-ear si inseriscono facilmente nel condotto uditivo e non necessitano di ulteriori strutture di sostegno. Ovviamente, la dimensione dei driver, utilizzati per convertire il segnale elettrico in suono, è piuttosto contenuta e, solitamente, non supera i 10 millimetri. Le cuffie in-ear possono essere facilmente riposte nella borsa o nelle tasche dei pantaloni e, proprio per questo motivo, sono largamente utilizzate da pendolari e viaggiatori. Inoltre, le loro dimensioni contenute garantiscono un ottimo comfort, favorendo un utilizzo continuato delle stesse. Di contro, l'audio riprodotto da questi auricolari non potrà mai eguagliare la resa sonora delle migliori cuffie on-hear o over-hear.
On-hear
Conosciute anche come sovraurali, le cuffie on-hear si adagiano letteralmente sui padiglioni auricolari e, ovviamente, le loro dimensioni sono di gran lunga maggiori rispetto a quelle degli auricolari in-hear. Le cuffie on-hear montano altresì dei driver piuttosto grandi, solitamente tra i 30 e i 40 millimetri.
I padiglioni sono sostenuti da un archetto che poggia sul capo dell'ascoltatore, offrendo il giusto compromesso tra qualità audio e ingombro. Tuttavia, la loro struttura non garantisce un adeguato isolamento dai rumori esterni e, in luoghi particolarmente affollati, queste cuffie si riveleranno spesso inutilizzabili.
Over-hear
Conosciute anche come circumaurali, le cuffie over-hear rappresentano il tipo di headset più grande e, probabilmente, più comodo ad oggi in commercio. Queste cuffie sono composte da ampi padiglioni imbottiti che avvolgono completamente le orecchie dell'ascoltatore, garantendo un comfort maggiore ed una qualità sonora elevata. Le generose dimensioni dei padiglioni favoriscono altresì l'impiego di driver piuttosto grandi, che superano facilmente i 45 millimetri. Tuttavia, le cuffie over-hear sono piuttosto ingombranti e, proprio per questo motivo, vengono utilizzate principalmente a casa o in ufficio. D'altro canto, la loro struttura garantisce un ottimo isolamento dai rumori esterni ed un comfort elevato anche dopo diverse ore d'utilizzo.
Parametri tecnici
Driver
Come accennato in precedenza, i driver convertono il segnale elettrico in suono udibile dall'orecchio umano. I produttori utilizzano diversi tipi di driver, tra cui i dinamici (che sfruttano una tecnologia a bobina mobile), i driver a struttura bilanciata, i driver magnetici planari ed i driver elettrostatici. Ciascuno di essi si distingue per particolari caratteristiche tecniche, che contribuiscono a rendere il suono più limpido o, ancora, ad offrire un volume maggiore rispetto ad altre soluzioni. I driver dinamici sono tra i più diffusi e vengono utilizzati in tutti i tipi di cuffie, mentre i driver a struttura bilanciata vengono impiegati principalmente negli auricolari in-ear, complici le loro dimensioni contenute. I driver magnetici ed i driver elettrostatici vengono invece impiegati nella realizzazione di headset over-hear e le loro dimensioni sono tutt'altro che contenute. In genere, a parità di prezzo, un driver più grande riuscirà ad offrire una migliore resa sonora rispetto ad una soluzione dalle dimensioni ridotte. Tuttavia, vi sono ulteriori parametri da tenere in considerazione durante la scelta delle cuffie che più si adattano alle proprie esigenze.
Cuffie aperte e chiuse
Le cuffie possono presentare una struttura aperta o, in alternativa, chiusa. Nel primo caso, il retro dei padiglioni auricolari è aperto: ciò consente al suono di fuoriuscire verso l'esterno, contribuendo a creare una sensazione di maggior naturalezza, che si avvicina all'esperienza d'ascolto offerta da speaker e altoparlanti di grandi dimensioni. Questa soluzione non garantisce tuttavia un buon isolamento acustico e la resa dei bassi lascia spesso a desiderare.
Di contro, le cuffie chiuse isolano l'utilizzatore dal mondo esterno, limitando fortemente la dispersione del suono. Le cuffie chiuse rappresentano la soluzione ideale da adottare negli studi di registrazione o, ancora, negli ambienti particolarmente rumorosi. Tuttavia, il suono riprodotto da queste cuffie appare meno naturale rispetto a quanto offerto dagli headset aperti.
Risposta in frequenza
La risposta in frequenza denota l'intera gamma di frequenze sonore che un paio di cuffie è in grado di riprodurre. Partendo da un discorso più ampio, il suono è dato da vibrazioni che si propagano nell'aria o attraverso altri mezzi, quali acqua o metallo. Ciascuna vibrazione sonora è a sua volta caratterizzata da una determinata frequenza, misurata in Hertz. L'orecchio umano è in grado di percepire un range di frequenze che va da 20 Hz a 20.000 Hz, perciò la maggior parte degli headset cerca di attenersi a questa gamma. Tuttavia, alcune cuffie ampliano il range da esse coperto, al fine di offrire una migliore resa sonora nella riproduzione di toni bassi, medi e alti.
Sensibilità
La sensibilità indica la pressione acustica espressa dalle cuffie in relazione alla tensione applicata ed è misurata in Decibel (dB). Questo valore non incide direttamente sulla qualità dell'audio offerta dall'headset, ma determina il massimo livello di suono riproducibile in maniera fedele. In altre parole, più alto è il valore in dB e più elevato sarà il volume di suono riprodotto senza distorsioni di sorta. Delle buone cuffie dovrebbero avere una sensibilità pari o superiore ad 85 dB ma, ovviamente, un valore più elevato garantirà una migliore resa sonora ad alti volumi.
Impedenza
L'impedenza indica la resistenza esercitata dalle cuffie sul segnale audio ed è espressa in Ohm. Le cuffie a bassa impedenza impiegano una resistenza decisamente contenuta e possono essere facilmente utilizzate con dispositivi di piccole dimensioni, quali smartphone, lettori multimediali e altri dispositivi portatili. Le cuffie ad alta impedenza potranno invece collegarsi a sistemi più complessi, come impianti Hi-Fi e mixer da studio, in grado di fornire la potenza necessaria ad alimentare headset elaborati. Le cuffie attualmente in commercio sono caratterizzate da diversi valori di impedenza: si possono facilmente trovare modelli che hanno un minimo di 8 Ohm fino ad arrivare a cuffie che raggiungono un massimo di 600 Ohm. Gli smartphone ad oggi in commercio sono generalmente in grado di gestire fino a 150 Ohm; gli headset dotati di un'impedenza maggiore sono destinati a impianti Hi-Fi e amplificatori professionali.
Potenza in ingresso
La potenza in ingresso, espressa in mW, indica la potenza del segnale in ingresso che la cuffia può sostenere senza provocare distorsioni. Più alto sarà questo valore, maggiore sarà il segnale audio che la cuffia riuscirà a riprodurre senza andare ad alterare la qualità del suono.
Cancellazione del Rumore Attiva
Le cuffie dotate di questa tecnologia contengono all'interno del padiglione dei piccoli microfoni che captano il rumore proveniente dall'esterno, riproducendolo in controfase. In tal modo, il rumore ambientale viene completamente annullato. Bisogna però sottolineare i limiti di questa tecnologia, adatta alla cancellazione di rumori continui, come il rombo del motore di un aereo o, ancora, il rumore prodotto da un macchinario in funzione.
Meno a suo invece si trova nell'eliminazione di rumori variabili e improvvisi, quali voci umane o il semplice pianto di un bambino. Ovviamente, le cuffie dotate della tecnologia di cancellazione del rumore sono attive e necessitano perciò di batterie per essere alimentate.
Cuffie wireless
Negli ultimi anni, le cuffie wireless sono andate incontro ad una diffusione senza precedenti, complice la progressiva diffusione di smartphone dotati di moduli Wi-Fi e Bluetooth. Tuttavia, a parità di prezzo, queste cuffie tendono ad offrire una resa sonora inferiore alle controparti wired e sono quindi consigliate a chi intende ascoltare musica nella più completa comodità, senza badare al costo del prodotto. Ai parametri analizzati in precedenza si aggiungono ulteriori caratteristiche di vitale importanza nelle cuffie wireless, quali l'autonomia e la tecnologia impiegata per la trasmissione del segnale.
Tecnologia di trasmissione del segnale
Le cuffie wireless possono trasmettere il segnale audio via infrarossi, via onde radio o, ancora, via bluetooth. La prima soluzione è piuttosto diffusa ed alquanto economica, in grado di garantire una discreta qualità audio. In aggiunta, le cuffie ad infrarossi non interferiscono con ulteriori dispositivi wireless presenti nella stanza. Tuttavia, la loro portata è molto bassa ed impedisce all'ascoltatore di spostarsi liberamente nell'ambiente. Le cuffie a onde radio garantiscono invece una portata maggiore, pari a circa cento metri. D'altro canto, questo tipo di headset può facilmente interferire con i dispositivi Wi-Fi che si appoggiano sulla stessa frequenza delle proprie cuffie. Gli headset Bluetooth offrono infine un'elevata qualità audio e, proprio per questo motivo, sono tra i più costosi in circolazione. Generalmente, la loro portata non supera i quindici metri.
Autonomia e tempi di ricarica
Ovviamente, le cuffie wireless vengono alimentate da una batteria incorporata, che andrà ricaricata di volta in volta. Di norma, l'autonomia media di questi headset si attesta sulle dieci ore, ma varia in base alle funzioni attive e alla capienza della batteria. La ricarica viene generalmente effettuata a basso voltaggio, perciò saranno necessarie diverse ore prima di poter tornare ad utilizzare normalmente le cuffie. Gli headset più economici potranno richiedere fino a venti ore per completare il ciclo di ricarica.
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