Microfoni per l'home recording

Nella dotazione di un home studio, in generale, non dovrebbe mancare almeno un microfono di qualità: sebbene per alcuni generi musicali (pezzi strumentali, certa musica elettronica, produzione strettamente MIDI ecc...) se ne possa anche fare a meno, una buona attrezzatura per la ripresa diventa necessaria per la registrazione di parti vocali e strumentazione acustica.

In effetti, in ambito home recording, i microfoni sono utilizzati soprattutto per voci e strumenti acustici; per quelli amplificati, come chitarra e basso elettrico, vi sono varie possibilità (microfonare gli amplificatori, o evitare la ripresa usando simulatori di suoni hardware o software), mentre per uno strumento come la batteria è più frequente lavorare in studio di registrazione o in sala prove (magari con un computer portatile).

Lo sviluppo del mercato dell'home recording, ha comunque favorito negli ultimi anni una crescita notevole dell'offerta di microfoni di qualità a prezzi decisamente più accessibili che in passato.

Tenuto conto di questo, dunque, una premessa: per ottenere registrazioni di un livello qualitativo accettabile, serve un microfono adatto: vanno esclusi a priori microfoni che costano pochi euro o generici per computer; possono andare benissimo per altri scopi, ma sono assolutamente inadeguati per la musica.

Cosa è un microfono?

Il microfono, senza andare a approfondire i dettagli tecnici, è uno strumento che trasforma l'energia meccanica (lo spostamento d'aria, la pressione sonora) in un segnale elettrico: ovvero, il microfono capta gli spostamenti d'aria provocati ad esempio da una voce, e sulla base di questi produce un segnale elettrico la cui tensione varia nel tempo coerentemente agli spostamenti d'aria captati.

Questo segnale elettrico (ossia l'uscita, l'output del microfono), essendo molto basso, deve essere amplificato da un preamplificatore microfonico (integrato nella scheda audio o esterno) prima di raggiungere il convertitore A/D (analogico digitale) della scheda audio stessa ed essere trasformato in informazione digitale.

I microfoni, in generale, si dividono in due grandi gruppi, in base alla tecnologia costruttiva:

- microfoni dinamici

- microfoni a condensatore

Che siano basati sulla tecnologia dei dinamici o di quelli a condensatore, i microfoni si differenziano anche sulla base della loro capacità di ricezione spaziale (rappresentata in forma grafica dal diagramma polare):

microfono cardioide (unidirezionale) : capta (principalmente) il suono che proviene dal davanti, da un'unica direzione, ignorando il resto; è quello più usato per la voce. Il supercardioide e l' ipercardioide accentuano ancora di più la direzionalità frontale, ma presentano una qualche sensibilità anche verso la parte posteriore

: capta (principalmente) il suono che proviene dal davanti, da un'unica direzione, ignorando il resto; è quello più usato per la voce. Il e l' accentuano ancora di più la direzionalità frontale, ma presentano una qualche sensibilità anche verso la parte posteriore microfono panoramico (omnidirezionale) : capta il suono da ogni lato, a 360 gradi; è utile per registrazioni ambientali o live (specie se c'è un'ottima acustica)

: capta il suono da ogni lato, a 360 gradi; è utile per registrazioni ambientali o live (specie se c'è un'ottima acustica) microfono bidirezionale: detto anche a doppio cardioide, cattura il suono che proviene da due direzioni (davanti e dietro) ignorando i lati: il diagramma polare presenta dunque un grafico a forma di 8, fatto per cui questi microfoni sono chiamati anche figura a otto

Fra le caratteristiche più importanti di un microfono, al di là del tipo specifico, possiamo individuare:

risposta in frequenza : indica la risposta del microfono ai suoni di diverse frequenze, e può essere descritta attraverso un grafico. Un buon microfono dovrebbe avere una risposta il più possibile lineare per un'ampia gamma di frequenze (ricordiamo che l'udito umano va dai 20 Hz ai 20 kHz circa)

: indica la risposta del microfono ai suoni di diverse frequenze, e può essere descritta attraverso un grafico. Un buon microfono dovrebbe avere una risposta il più possibile lineare per un'ampia gamma di frequenze (ricordiamo che l'udito umano va dai 20 Hz ai 20 kHz circa) sensibilità : espressa in mV/Pa, indica quanto un microfono sia sensibile; un valore elevato indica un microfono molto sensibile

: espressa in mV/Pa, indica quanto un microfono sia sensibile; un valore elevato indica un microfono molto sensibile Max SPL: espresso in dB, indica il massimo Livello di Pressione Sonora: più è elevato, più un microfono è capace si rispondere a suoni forti senza distorcere

Microfoni dinamici

I microfoni dinamici (la grande maggioranza di quelli che vedete di solito), in relazione alle caratteristiche della tecnologia su cui sono basati, riproducono molto bene il suono sorgente, ma mancano un po' sulle frequenze medio alte e alte.

In compenso, sono molto più robusti e versatili dei microfoni a condensatore, e in generale rappresentano un buon compromesso.

Sono usati praticamente sempre nei contesti live sia per la voce che per microfonare gli amplificatori di chitarre e bassi elettrici, così come per la ripresa di strumenti percussivi; sono, per intenderci, i classici microfoni che si trovano in qualsiasi sala prove.

il più celebre dei microfoni dinamici, Shure SM58

La scelta di questi microfoni sul mercato è davvero molto ampia.

Per la voce (ma non solo), uno standard classico è lo Shure SM58, ma anche AKG, Audio-Technica, BEHRINGER, M-Audio, Senneheiser, Sony e altri costruttori producono ottimi microfoni dinamici.

Per microfonare amplificatori e strumenti percussivi, è spesso usato lo Shure SM57, ma anche in questo caso altri produttori offrono valide alternative.

Il costo di questi microfoni è generalmente intorno ai 100-150 euro.

Microfoni a condensatore

La tecnologia dei microfoni a condensatore, completamente diversa da quella dei dinamici, comporta molti vantaggi, ma anche qualche limitazione:

la risposta di questi microfoni è davvero eccellente, specie nelle frequenze medio alte e alte, importanti per le voci e alcuni strumenti acustici. La fedeltà, il calore e la brillantezza di un microfono a condensatore di qualità sono sicuramente superiori a quelle di un modello dinamico

i microfoni a condensatore sono molto delicati, in generale inadatti a contesti live, e quindi sono usati soprattutto per lavorare in studio

a differenza dei microfoni dinamici, quelli a condensatore necessitano di un'alimentazione specifica detta Phantom Power. In genere è presente all'ingresso microfonico della scheda audio, del preamplificatore o del mixer (la si attiva premendo il tasto +48 V), talvolta è il microfono stesso è ad essere dotato di batteria interna, oppure è necessario un alimentatore esterno

Sulla base di quanto detto, questi microfoni sono adattissimi per registrare voci e strumenti acustici (la chitarra acustica, ad esempio), e più in generale per lavorare in studio.

Quanto ai modelli, anche in questo caso, le proposte in commercio sono tante.

Un nome su tutti è Neumann (sono dei classici U 87 e U 89), che però produce microfoni di fascia alta, costosi.

Costruttori apprezzati sono AKG (un classico è il C 414, realizzato nel tempo in varie versioni), Audio-Technica (si possono citare i modelli AT4033, AT4040 e AT4050), Blue Microphones, MXL, RODE (NT1 e NT2 ad esempio), sE Electronics, Shure, così come molti altri.

Conclusioni

Come sempre, potete comprare il miglior microfono del mondo, ma la capacità di usarlo bene e saperci registrare voci o strumenti, dipende soprattutto da voi. Sperimentate molto: quel che conta di più, alla fine, è l'esperienza!

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